Dalle inspiegabili anomalie ai segreti delle missioni spaziali

Dalle inspiegabili anomalie ai segreti delle missioni spaziali

Sono tanti i paradossi della Luna. Non ha campo magnetico ma alcune rocce lunari sono magnetizzate. In alcune zone del suolo vi sono concentrazioni di massa che vengono chiamatemascons, sono circolari, ad alta densità e con forte gravità. Per i satelliti orbitanti attorno alla Luna e per le missioni spaziali, le mascons rappresentano un pericolo invisibile perché alterano improvvisamente ed imprevedibilmente il campo gravitazionale, in quanto potrebbero portare fuori rotta un veicolo spaziale di passaggio.

Nel 2013 la NASA grazie alla missione GRAIL è riuscita a mappare con precisione i luoghi dove si trovano le mascons, rendendo più sicura la navigazione lunare dei satelliti.

Lo scrittore Don Wilson nel suo libro “la nostra misteriosa astronave Luna”, descrive le masconsnon solo come zone ad alta concentrazione di massa ma anche come probabili costruzioni artificiali presenti soprattutto nelle pianure chiamate mari. Inoltre non c'è una spiegazione scientifica sulla presenza dei mari lunari che si trovano soprattutto nella faccia visibile mentre ce ne sono pochi in quella nascosta. In definitiva qual'è la ragione di tali differenze tra le due facce?

Già molto prima delle missioni spaziali gli astronomi, nell'osservare il nostro satellite, avevano visto dei fenomeni innaturali, come ad esempio le luminosità chiamate “Fenomeni Lunari Transitori” o F.L.T. L'astronomo sir John Herschel nel 1783 e nel 1787 le osservò con il suo telescopio, l'astronomo G.H. Schroeder vide un oggetto bianco luminoso vicino le Alpi lunari presso il cratere Plato, l'astronomo Nevil Maskelyne vide un oggetto simile nel 1794.

I professori Swift Haines e Zentmayer nel 1869 notarono strane luci che formavano figure circolari e triangolari vicino il Mare della Crisi. L'astronomo X.P. Wilkens nel 1944 avvistò una luce inspiegabile mentre si spostava vicino al Cratere Plato.

Vediamo dettagliatamente i diversi tipi di F.L.T. o Lunar Transient Phenomena.

Le Lunar Flashes o bagliori estemporanei sono luci improvvise che compaiono per pochi secondi in una regione lunare. Luci stazionarie fisse o tremolanti, di colore bianco, rosso o blu, risultano visibili in specifiche aree lunari e possono durare da pochi minuti, fino a qualche ora.

Fogging o annebbiamenti improvvisi, si manifestano all'interno o sui margini dei crateri per brevi periodi, tramite momentaneo innalzamento della polvere lunare che offusca la visibilità del suolo fino a quando non si deposita. Gli Extra Lunar Objects sono oggetti poggiati sulla superficie lunare che sembrano immobili. I Fast Moving Objects o oggetti in rapido movimento, si muovono rapidamente davanti al disco lunare.

Non esiste inoltre una valida spiegazione per il fenomeno dei massi rotolanti, fotografati per la prima volta nel 1967 dal Lunar Orbiter 5, dove se ne vedono due che hanno lasciato evidenti tracce sul suolo anche in entrata e uscita dai crateri.

Le fasi lunari

Nel 1953 il redattore scientifico del “New York Herald Tribune” J.J. O.Neill utilizzando un telescopio rifrattore di 100 mm che offre immagini nitide e contrastate, scoprì un gigantesco ponte naturale collocato nella parte orientale del Mare della Crisi, che collega due montagne distanti tra loro due miglia circa. O'Neill chiese conferma al famoso selenologo H.P. Wilkins, noto al pubblico per la sua mappa lunare di 7,5 metri, che convalidò la scoperta dell'importante manufatto.

Il Luna 9 che allunò il 3 febbraio 1966 nell'Oceano delle Tempeste, fotografò delle costruzioni somiglianti a torri. Nel 1966 dal satellite Lunar Orbiter II e nel 1968 dall'Orbiter III, furono scoperte nel Mare della Tranquillità delle strutture simili ad obelischi, uno di questi era più alto di 45 metri, e la loro disposizione sul territorio è uguale a quella delle tre piramidi di Giza in Egitto. Il Dr. Farouk El-Baz in proposito disse: “Ci sono parecchi oggetti inspiegabili, ma queste ombre incredibilmente lunghe causate da enormi guglie che si trovano dappertutto sulla Luna sono interessantissime. Ai nostri occhi questi oggetti rappresentano sensazionali anomalie – ombre immense che si espandono per miglia e si assottigliano come aghi.

Alcune di queste guglie sono alte solo poco meno di 100 metri; altre sono più alte dei più alti edifici della Terra – spesso due o tre volte di più. Il loro colore è molto più chiaro rispetto ai circostanti mari o campi di lava, il che conferisce loro un'ulteriore aura di mistero. Sembrano essere costituiti da un materiale differente.”

Richard Hoagland, ricercatore statunitense ed ex scienziato della NASA, ha dichiarato che sul nostro satellite vi sono evidenti indizi di civiltà aliene. Nel suo libro “Dark Mission – la storia segreta della NASA”, inedito in Italia, racconta che sul suolo lunare vi sono torri trasparenti e cupole dalla forma geometrica di origini non naturali, visibili su alcune fotografie e filmati in seguito probabilmente manipolati o in alcuni casi ufficialmente smarriti dall'Ente Spaziale Americano.

Hoagland, nel corso delle sue ricerche, ha analizzato in particolare tre anomalie lunari. La ciclopica colonna chiamata “Shard” o guglia, che sembra formata anche da materiale riflettente e si trova nel piccolo Mare Sinus Medi. È stata fotografata per la prima volta dalla sonda sovietica Zond 3 nei primi anni 60, e nonostante la scarsa risoluzione, nella foto poteva essere ben individuato il profilo affusolato e luccicante che emergeva dalla superficie per un chilometro e mezzo. Nel 1967 lo “Shard” fu fotografato anche dalla sonda americana Lunar Orbiter III. La famosa struttura chiamata “Castello” scoperta dall'Apollo 10 nei pressi del Cratere Copernicus, il più famoso della faccia visibile, composto da numerose unità cilindriche ed una struttura porosa, ma anche costruzioni in vetro come ad esempio una cupola trasparente che si innalza sopra il bordo del cratere. Intorno a Copernicus sono visibili anche degli scavi. Ed Infine “l'anomalia di Lobachevschy” consistente in una misteriosa cavità che sembrerebbe un'apertura su un mondo sotterraneo situata ai bordi dell'omonimo cratere, la quale a sua volta sarebbe circondata da una struttura colonnare con caratteristiche simili ai Menhir celtici.

“L'anomalia di Lobachevschy” fu fotografata dall'Apollo 16 e vent'anni dopo dalla sonda Clementine. Il confronto tra le foto ha evidenziato dei cambiamenti come se nella cavità fossero in corso dei lavori. Inoltre sono state individuate anche strutture dalla geometria somigliante a rovine di città lunari viste dall'altezza di 5 o 8 chilometri, piramidi trasparenti e ancora cupole.

I membri dell'equipaggio dell'Apollo 16 allunato nel 1972 presso l'altopiano Descartes, raccontano di incredibili cupole e di gallerie.

Lunar Flashes, bagliori estemporanei che compaiono all’improvviso sulla superficie lunare

Nel 1969 lo studioso americano George H. Leonard nel suo libro “Qualcun altro è sulla Luna” riporta i suoi studi sulle fotografie lunari delle missioni Apollo; tra le numerose stranezze che egli riscontrò, vi sono uno strano macchinario fermo nell'Oceano delle Tempeste, geroglifici nel Cratere Tycho e mosaici e ragnatele nell'Humboldt.

Sempre vicino Tycho, considerato il cratere ombelico del lato visibile, a nord di Clavius c'è il Cratere Porter più piccolo, che è un cerchio perfetto. Ai piedi delle Alpi lunari nel nord dell'emisfero visibile, all'interno del Cratere Cassini si trovano due crateri più piccoli con ombre inusuali che fanno pensare alla presenza di entrate cilindriche verso le viscere del satellite.

Vicino al Cratere Lambert c'è un manufatto circolare che ricorda Stonehenge.

Nella regione circostante il Cratere Plato, nel Mar del Freddo il cui diametro è di 109 chilometri, ci sono molti simboli lineari che somigliano a muri. Presso il Mare Nibium, tra i crateri Birt e Thebit, è visibile “il Muro Dritto” o Rupes Recta, visto anche dagli astronomi del XIX secolo, che in base ai più recenti calcoli sembrerebbe lungo 134 chilometri per 300 metri di altezza. È difficile pensare che un tale manufatto possa essere di origine naturale.

Il Cratere Aristarchus, il più luminoso di tutti perché circondato da una zona bianca formatasi da materiali eruttati forse dopo l'impatto con un meteorite, è attorniato da formazioni di muri. Proprio attaccato al Cratere Lichtenberg c'è un altro cerchio perfetto che non è un cratere, dell'apparente diametro di 30 km. I Crateri Galvani e Repsold sono attraversati da una linea che li collega, forse una strada?

E queste sopra riportate sono soltanto alcune delle anomalie lunari...

 

 

Le missioni spaziali: ci hanno detto tutto?

Nell'ottobre del 1959 la faccia segreta della Luna fu fotografata per la prima volta dalla sonda sovietica Luna 3 ma a causa della scarsa tecnologia dell'epoca le foto non erano di buona risoluzione, mentre gli americani la fotografarono solo negli anni successivi con le missioni Apollo.

Nel 1968 i membri dell'equipaggio dell'Apollo 8, mentre stavano scattando delle foto alla superficie lunare, notarono un enorme oggetto dell'apparente diametro di 16 chilometri.

Anche gli astronauti dell'Apollo 10, mentre erano intenti a controllare il primo modulo lunare di prova scendere sulla Luna, scattarono la foto di un oggetto non identificato che si levava dalla superficie per andare loro incontro. Tom Stafford, Gene Cernan e John Youn, l'equipaggio dell'Apollo 10, sentirono anche uno strano rumore, simile ad una musica, provenire dal lato nascosto della Luna. L'accaduto è confermato anche da documenti ufficiali della NASA, grazie alla trascrizione delle conversazioni degli astronauti.

Il Rover lunare di Apollo 17, l’ultima missione americana sulla Luna

Ma gli avvistamenti di oggetti volanti sconosciuti hanno accompagnato tutte le missioni spaziali, fino ad oggi.

Nell'estate del 1969 il modulo lunare dell'Apollo 11 allunò nel Mare della Tranquillità mentre l'astronave di comando rimase in orbita. Secondo le relazioni non ufficiali Neil Armstrong e Edwin Aldrin, i primi uomini a calpestare il territorio lunare, videro degli UFO subito dopo aver toccato il suolo, ma il dialogo tra gli astronauti e la base di Houston venne subito interrotto per svariati minuti, con la scusa di una telecamera surriscaldata, al fine di non far trapelare cosa stava realmente accadendo.

Per fortuna i radioamatori riuscirono a by passare la codifica della NASA ed ascoltarono la conversazione tra Armstrong e Houston che verteva proprio sugli oggetti non identificati presenti sul suolo lunare, secondo una delle ricostruzioni la voce terrorizzata di Armstrong gridava, questa ne è una sintesi: “Questi oggetti sono spaventosi... enormi... non ci credereste... ci sono delle sonde spaziali laggiù... sono in fila sul fondo del cratere sul lato opposto al nostro...”

Successivamente un membro del team spaziale della NASA confermò che mentre Armstrong ed Aldrin passeggiavano ad una certa distanza dal LEM, videro delle navi spaziali allineate sul bordo lontano del cratere che sembravano avere l'intenzione di controllare i loro movimenti. Inoltre sembrerebbe che alcuni visitatori sconosciuti si siano anche avvicinati per guardare gli strumenti usati dagli astronauti.

Neil Armstrong, capo dell'Apollo 11, in privato avrebbe poi ammesso di aver avuto contatti con gli alieni presenti sulla Luna e disse anche che, in quella occasione, gli sconosciuti sconsigliarono agli umani di costruire una stazione spaziale o una città sul nostro satellite. Del resto il luogo del primo allunaggio non è casuale, in quanto proprio nei pressi della zona del Mare della Tranquillità sono ubicati gli obelischi scoperti dai satelliti Lunar Orbiter, e nel passato furono osservati la maggior parte dei Lunar Transient Phenomena. In fondo è normale che videro delle navi spaziali, sarebbe stato strano il contrario!

Dal 1969 al 1972, seguirono 6 missioni con uomini a bordo che completarono il programma Apollo e portarono sulla Terra 384 kg di rocce lunari, anche se l'equipaggio dell'Apollo 13 nell'aprile del 1970, non completò il viaggio e dovette rientrare a Terra in anticipo a causa dell'esplosione di un serbatoio di ossigeno avvenuta mentre erano diretti verso la Luna. In seguito l'Ente Spaziale Americano cancellò, ufficialmente per motivi di budget e problemi organizzativi, le missioni Apollo 18, 19 e 20.

Ipotizza Giuliana Conforto che gli sbarchi sulla Luna rappresentano la prova concreta dei contatti tra il governo USA e alcuni scienziati della NASA, con gli extraterrestri abitanti della Luna. Mentre, per quanto ne sappiamo, i sovietici non mandarono equipaggi sul nostro satellite ma soltanto sonde che riportarono rocce lunari. Una rinuncia inspiegabile in quanto negli anni ‘60 il programma e la tecnologia spaziale dei russi era apparentemente più avanzata di quella degli americani, ed in fase di guerra fredda sarebbe stato molto prestigioso mandare i loro uomini sulla Luna.

Il cratere lunare Bullialdus

I russi chiamano i loro astronauti “cosmonauti” e la base spaziale dalla quale partivano aveva il nome di città delle Stelle, in russo Zvezdny Gorodok, ed era vicinissima a Mosca. Tutte le loro missioni erano avvolte da grande segretezza.

I sovietici seguivano sempre lo stesso iter: prima realizzavano il volo spaziale e se l'esito era positivo lo comunicavano alla stampa, come nel caso di Yuri Gagarin, il primo uomo che andò in orbita intorno alla Terra. Se per qualsiasi ragione la missione falliva, non comunicavano niente.

Due radioamatori torinesi, i fratelli Judica Cordiglia, alla fine degli anni cinquanta e inizio sessanta, captarono con la loro antenna ricevente le richieste di aiuto dei cosmonauti in difficoltà. Nel loro libro scrivono di ben 14 voli russi finiti male con astronauti periti nello spazio, a causa di errate manovre o durante la fase di rientro nell'atmosfera. Tutte le informazioni reperite dai fratelli Judica Cordiglia ovviamente non furono riconosciute dai sovietici, che anzi rilanciarono bollandoli come imbroglioni.

Nel libro “I Segreti della Luna” Don Wilson racconta del caso dello scienziato sovietico Lev Mochilin, che alla fine del 1969 dopo essere fuggito dal suo paese con il figlio, si rifugiò in Francia dove chiese asilo politico. Ottenuto rifugio per proteggersi dal KGB, Mochilin iniziò a parlare rilasciando una intervista ad una rivista francese dove riferì che i russi erano arrivati sulla Luna quasi un anno prima degli americani, con la sonda Marx 1 che partì il 5 giugno 1968 da una base spaziale segreta negli Urali, e dopo un viaggio di tre giorni allunò sul nostro satellite.

Lo scienziato sovietico rivendicò di aver fatto parte del programma spaziale e sulla missione, aggiunse che, nel momento in cui i due cosmonauti posero i loro piedi sulla Luna vennero attaccati da un essere meccanico sconosciuto che ne uccise uno, mentre l'altro, secondo Mochilin una donna, riuscì a tornare nella navicella e a rientrare sana e salva sul nostro pianeta. Forse l'incidente potrebbe essere la reale ragione della rinuncia dei russi a mandare altri uomini sulla Luna, mentre gli americani, pur essendo a conoscenza della grave sciagura, tacquero, ma a quel punto proseguirono indisturbati il loro programma spaziale. Oggi l'intervista originale di Mochilin è praticamente introvabile, può essere parzialmente letta soltanto nei testi di Don Wilson e di Sotiris Sofias. Comunque, se l'allunaggio dei sovietici con l'incidente fosse vero, costituirebbe uno dei fatti più importanti accaduti in una missione spaziale tenuto segreto all'opinione pubblica; ma come abbiamo visto, anche gli americani si sono dati molto da fare nel nascondere le scoperte più scottanti.

 

 

C'è acqua?

Apparentemente il nostro satellite sembra arido, ma gli astronauti dell'Apollo 16 raccolsero frammenti di rocce contenenti ferro arrugginito; è evidente che da qualche parte deve esserci l'acqua.

Nel 1971 degli strumenti per il rinvenimento di vapori acquei lasciati sul suolo lunare dalle sonde delle missioni Apollo, individuarono nubi di vapore acqueo che interessavano un'area di 100 miglia quadrate e che durarono 14 ore. I fisici della Rice University, John Freeman Jr. e Ken Hills, ipotizzarono che il vapore acqueo poteva provenire dalle profondità forse liberatosi a causa di un sisma. Farouk El-Baz, scienziato egiziano che ha collaborato con la NASA per l'esplorazione scientifica della Luna, disse: “Se il vapore acqueo proviene dall'interno della Luna, la faccenda è seria. Significa che l'interno lunare è molto diverso da quanto abbiamo visto in superficie.”Scrive Sofias Sotiris che nel 1972 dall'Apollo 17 partì una strana conversazione sulla visibilità del Cratere Al-Biruni situato sul Mare Marginis; gli astronauti riferivano di strane variazioni di luci e di albedo su piccole superfici della parte meridionale della zona, con una maggiore luminosità che attribuivano alla presenza di acqua che vedevano scorrere verso quella che sembrava una spiaggia, anche se non era individuabile la relativa sorgente.

Una eclisse totale di Sole. L'eclisse totale è possibile perché la Luna, che è circa 400 volte più piccola del Sole, si trova ad una distanza 400 volte inferiore. Questo è un caso, ma fa sì che il diametro della Luna sia praticamente identico a quello Sole, che viene quindi oscurato completamente

Nel 1994 la missione della NASA “Deep Space Program Satellitar Science Experiment” (Clementina), inviò dati che individuavano nel polo sud della Luna sacche di ghiaccio al riparo dal sole, sulle pareti dei crateri profondi. Nel 2008 la sonda Chandrayaan 1 dell'Agenzia Spaziale Indiana scoprì, all'interno di una quarantina di crateri delle regioni polari, strati di ghiaccio situati alla profondità di 2 metri.

Recentemente i sensori del Satellite LCROSS e il Lunar Reconnaissance Orbiter analizzando i crateri, sempre dalla parte in ombra, hanno scoperto cristalli di ghiaccio quasi puro, ed hanno mappato i depositi di acqua presenti in prossimità dei poli lunari. Nel 2013 un team di ricercatori dell'Università di Notre Dame coordinato da Hejiu Hui ha pubblicato un articolo sulla rivista “Nature Geoscience”, riguardo la scoperta di piccole quantità di acqua presente nelle rocce lunari; lo studio conclude che l'acqua si trovava già dai primordi nelle zone più interne della Luna, prima della solidificazione dello strato esterno. Mentre fino a qualche anno fa si riteneva che l'acqua presente sulle rocce lunari veniva soltanto dall'esterno portata da impatti di meteoriti, comete, o dal vento solare.

 

 

Conclusioni

Dopo il 1973 la NASA sospese le missioni Apollo e non mandò altri astronauti sulla Luna, perché?

Sulla Luna vivono gli extraterrestri? Ovviamente non abbiamo dati per rispondere a queste domande. Tanto meno sappiamo con certezza se la Luna è un’astronave parcheggiata in orbita attorno alla Terra. Ma i dubbi sono tanti ed alcuni ricercatori credono che la presenza della Luna nel cielo terrestre non sia una banale coincidenza, ma la volontà di una intelligenza aliena con l'intento di stabilizzare il nostro pianeta.

È comunque acclarato che la Luna ha una influenza notevole sulla Terra e su tutta la vita che la abita, difatti, come abbiamo visto, l'acqua è soggetta alla sua attrazione gravitazionale e considerando che il 99 per cento del nostro organismo è composto da liquidi, anche noi siamo inevitabilmente condizionati dalla sua gravitazione.

Aristotele, filosofo dell'antica Grecia e Plinio il Vecchio, storico romano, erano convinti che la Luna potesse condizionare il cervello, l'organo più umido del nostro corpo. Secondo l'Astrologia Vedica risalente all'antica cultura della Valle dell'Indo, la Luna governa la mente umana, i pensieri e le emozioni, i ricordi, le reazioni emotive ed il passato. Nella moderna astrologia la Luna è considerata come un pianeta ed il suo significato è speculare a quello del Sole, rappresentano l'aspetto passivo e quello attivo, la capacità ricettiva e la vitalità, notte e giorno, buio e luce, vuoto e pieno. Inoltre i continui cambiamenti del disco lunare per via delle fasi collegate alla sua influenza sull'acqua e sulla crescita delle piante terrestri, la fanno associare al mistero ed alla magia, alla sensibilità ed alla memoria.

Il logo della missione Apollo

La Luna ha anche un ruolo cruciale nelle tradizioni native. Nel libro di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero “La via Spirituale delle Feste dei Celti”, tra le altre feste vi è quella della Vita o del Risveglio, Shuda Gere, celebrata con la prima luna piena dopo l'equinozio di primavera, oggi diventata la Pasqua del cristianesimo. La Festa del Risveglio è quindi legata al ciclo lunare ed ha il significato di rinascita individuale e sociale verso la spiritualità, sia nell'ambito personale che in quello collettivo, proiettando il festeggiante nel Mondo dei Viventi degli antichi Celti.

Ma anche il “Sole Nero” del druidismo è importantissimo per le tradizioni native europee, esso è raffigurato da un disco nero con un contorno di luce che rappresenta il sole occultato dalla Luna durante l'eclissi. In effetti il fenomeno dell'eclissi totale del Sole è veramente enigmatico, l'unico caso nel nostro sistema planetario di occultamento completo del disco solare da parte di un satellite, determinando sulla Terra l'inquietante fenomeno di buio e freddo della durata di 7 minuti, fino a quando il Sole uscendo dall'orbita lunare può tornare a risplendere e a riscaldarci.

Un richiamo, magari voluto, alla realtà trascendente ed alla speranza che alla fine la luce, la vita, vinceranno sempre sull'oscurantismo che in questo momento storico regna sul nostro pianeta; simbolico al riguardo il motto dei Druidi europei “Post Tenebras lux” ovvero “Dopo le tenebre la luce”.

Nel suo libro Sotiris Sofias aggiunge ancora delle riflessioni in merito agli extraterrestri che si suppone vivano sulla Luna: “Ubbidendo tuttavia alle leggi galattiche, essi hanno rispettato la vita che hanno trovato sulla Terra e non l'hanno estinta né colonizzata. Forse in certi momenti hanno persino aiutato il genere umano a risolvere difficili situazioni. Forse ci hanno regalato la conoscenza e la civiltà, e hanno rimarcato la loro presenza con i monumenti megalitici sparsi per il nostro pianeta a riprova della loro civiltà superiore: da migliaia di anni ci guardano mentre ci facciamo la guerra per futili motivi...”

Ma chi detiene il potere sul nostro pianeta teme il contatto con una eventuale civiltà esterna perché questo potrebbe aprire uno spiraglio evolutivo per l'umanità, al contrario, ha invece bisogno di uomini incapaci di sottrarsi alla sottomissione ed alle catene della schiavitù, umiliati nell'ignoranza.

Già nel passato le autorità hanno ampiamente dimostrato di essere disposte a tutto pur di evitare la diffusione della conoscenza, basta rammentare la feroce uccisione di Giordano Bruno, il frate filosofo del XVI secolo, giudicato eretico perché teorizzava l'universo infinito e l'esistenza di una pluralità di mondi.

Invece per molti di noi è importante guardare il cielo stellato e uscire dal pianeta chiuso, acquisire una conoscenza vera e non quella falsa che ci viene proposta, non limitare le nostre menti e liberarci dalle loro menzogne.

Del resto nessuno può impedire di esercitare la propria libertà di coscienza e di pensiero, necessaria a svelare poco alla volta, con curiosità e stupore, i tanti misteri dell'universo.

In definitiva è proprio il caso di dire che la Luna e le stelle ci osservano e presiedono alla realizzazione del nostro destino cosmico. In fondo siamo tutti figli delle stelle.

Inserito da Cristina Genna Blogger

 

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